Natale: perché ci scambiamo regali?

Perché il Natale ci piace tanto?
Perché non resistiamo all’idea di vivere un momento magico
che si ripresenta solo una volta l’anno?
Perché sentiamo in modo irrefrenabile
il desiderio di avere dei desideri? 
Regali di Natale impacchettati

Natale: perché ci scambiamo regali? Da sempre l’uomo ha celebrato le giornate intorno al solstizio d’inverno come momento di morte e resurrezione del sole, che ogni giorno accorciava il proprio cammino lasciando gli uomini sospesi tra paura e speranza.

Ma dopo aver toccato il fondo di queste giornate fredde e povere di luce, le leggi dell’equilibrio degli astri riportavano la terra alla sua rinascita, ovvero alla primavera astronomica, che la scienza ha collocato il 21 dicembre. Per gli antichi questo momento cadeva il 25 dicembre, giorno santo, misterioso, dominato dalla speranza.

Alla tradizione cruenta di dedicare sacrifici umani si sostituì poi quella di scambiarsi statue di argilla e ceri accesi e di donare miele, datteri e noci. Davanti al tempio di Saturno si teneva un gran banchetto a cui tutti venivano invitati, durante il quale si facevano gli auguri e si brindava. La tradizione voleva che si giocasse a tombola, gioco dotato di proprietà divinatorie in quanto serviva a predire il futuro attraverso i numeri. Pur avendo perso queste proprietà, la tombola rimane anche oggi il gioco tradizionale di Natale, cui tutta la famiglia partecipa chiassosamente in un clima di allegria.
Ora, molte antiche usanze sono rimaste ancor oggi a caratterizzare il nostro Natale:
  • accendere le luci dell’albero (un tempo erano candele) e del presepio, nonché addobbare le strade con le luminarie
  • partecipare ad un grande banchetto e brindare
  • scambiarsi gli auguri e i doni
  • giocare a tombola
  • celebrare la festa, magari recarsi in chiesa, anche se no non si è incalliti religiosi
  • riposarsi per qualche giorno, studenti compresi, proprio come avveniva durante le celebrazione dei Saturnali nell’antica Roma.
24 doni di Natale
Ecco perché ancora oggi a Natale ci scambiamo regali.
Va da sé che il desiderio faccia parte di questo periodo dell’anno e in particolare ci si conceda il lusso (e il bisogno) di chiedere dei doni. Magari a Babbo Natale o a Gesù Bambino o ancora a Santa Lucia (protettrice della luce e degli occhi, ca va sans dire).

Il desiderio è un motore pazzesco, reagisce se nutrito, soddisfa le nostre aspettative se coltivato, contribuisce a renderci felici solo se ogni tanto lo “spingiamo”.

Conosci l’origine della parola “desiderio“? é una parola affascinante e meravigliosa. Deriva dal latino ed è composta dalla preposizione de- (che ha sempre un’accezione negativa) e dal termine sidus (che significa, letteralmente, stella). Desiderare significa, quindi, letteralmente, “mancanza di stelle”, “avvertire la mancanza delle stelle”, di buoni presagi, dei buoni auspici.

Da qui ecco allora l’accezione corrente: percezione di una mancanza e sentimento di ricerca appassionata.

E forse i nostri bambini possono solo ricordarci che desiderare non è altro che rispondere a un bisogno primitivo dell’uomo: sapere che tendiamo a qualcosa di altro da noi stessi, siamo progettati per cercare le “stelle” dentro di noi, per rispondere ai nostri desideri. Per questo non fanno fatica a scrivere una lista di desideri.

E io? Io da qualche anno ho ripreso a scrivere una letterina, cerco di lasciarmi andare a desideri anche frivoli, oppure chiedo oggetti belli di cui non ho necessariamente bisogno ma che mi trasmettono delle belle sensazioni, oppure ancora chiedo libri.

Scrivere la letterina di Babbo Natale a casa nostra significa anche scrivere, disegnare, decorare con nastrini, stikers, piccoli oggetti. Insomma il tavolo viene invaso da mille piccole decorazioni e per un pomeriggio ci dedichiamo a questo “esercizio di desideri”.

Ormai Serafino è grande e scrive da solo; Emilia sta imparando ora a scrivere e sono certa che l’edizione della letterina di quest’anno sarà per lei una conquista indimenticabile; Lea si affida a me o ai disegni ai quali poi dovrò abbinare delle didascalie per tradurre il suo pensiero per gli elfi. Ma forse no…

Io ho preparato per tutti voi un format di letterina di Babbo Natale. Se il mio articolo ti è piaciuto, se anche tu credi nel potere del Natale e dello scambiarsi dei regali, non devi far altro che iscriverti alla mia newsletter e settimana prossima ti arriverà questo regalo.

Buon desiderio a tutti noi!

Questo articolo fa parte del mio servizio di Consulenze, che possiamo studiare in base alle tue esigenze o desideri. Ti aspetto

Stella di Natale in feltro lana

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