Colori e bambini: come imparano a riconoscerli e come possiamo aiutarli

Cerchi colorati del gioco realizzato a mano 100Colori di SerEmiLe

I nostri bambini come imparano i colori e noi come genitori come possiamo aiutarli?

La scoperta dei colori è una tappa importante nello sviluppo del bambino. Non si tratta di un processo semplice e, se ci pensiamo bene, lo possiamo ben capire. Il bambino dovrà dapprima individuare il colore, impararne il nome e poi associare nome e colore.

Non è solo un apprendimento astratto. Dai colori dipende la nostra capacità discriminatoria in moti campi dell’esistenza. Pensa al colore sul rubinetto per distinguere caldo e freddo. Ricordi che i numeri alla scuola primaria sono suddivisi in unità, decine e centinaia anche in base al colore? Immagina la scelta di un mobile o di un oggetto per la tua casa.

Oltre che evidentemente influenzare lo stato d’animo, l’apprendimento, la produttività o il comportamento di una persona.

Da cosa dipende questo apprendimento?

Sicuramente dalla maturazione dell’occhio e della vista in senso ampio, ma anche da uno sviluppo cognitivo che chiama in gioco tantissimi aspetti di discriminazione, categorizzazione e linguaggio per citare solo alcuni aspetti.

Oltre che una componente emotiva e creativa del nostro bambino.

Non da ultimo, da una capacità di noi genitori, di metterci in ascolto del nostro bambino, di dargli fiducia e di accompagnarlo alla scoperta del mondo.

Vediamo le tappe principali del processo colori e bambini:

  • I neonati nelle prime settimane di vita vedono prevalentemente sfumature di grigio, nero e bianco. Se vogliamo stimolarne la vista e intrattenerli con attività leggere durante il giorno, possiamo proporre loro figure o giochi che si basino proprio sul contrasto di colore bianco-nero.
  • A partire dai 3 mesi di vita, i bambini iniziano a percepire i colori brillanti: via libera quindi a giochi e stimoli (anche nella cameretta e in bagno) con questi colori
  • A 18 mesi il bambino è in grado di distinguere le tonalità dei colori. Da qui in poi, il piccolo impara a riconoscere e indicare gli oggetti lontani da lui e a focalizzare l’attenzione sui dettagli. Il percorso è continuo e inesorabile fino almeno ai 6 anni.
  • Soltanto tra i 3 e i 4 anni capirà però che ogni colore ha un nome. A 3 anni dovrebbe aver imparato a distinguere i tre colori primari (rosso, giallo e blu) e a chiamarli con il proprio nome.
  • Dai 5 anni in poi il bambino manifesta la preferenza verso un colore anziché un altro. E’ in questo periodo della loro vita che decideranno anche come vestirsi, abbinando colori e stampe secondo il gusto personale e non certo in base a una nostra idea di bon ton. Saprà distinguere abbastanza velocemente e in modo sicuro anche i colori secondari e terziari, oltre che le tonalità diverse di un unico colore (es: pensiamo al rosa o l’azzurro)
  • Lo sviluppo della vista però raggiunge la sua completezza intorno ai 6 anni di età, quando si fa prepotente l’attenzione ai piccoli dettagli; via libera a giochi del tipo “aguzza la vista” e libri anche di questo tipo. Sono un’incredibile caccia al tesoro su carta.
Cerchi colorati in feltro lana realizzati a mano del gioco 100Colori di SerEmiLe

Molti genitori si allarmano se il proprio bambino non riconosce ancora bene i colori in età da scuola dell’infanzia.

Molto spesso si tratta di un bambino che semplicemente ha tardato un po’ con l’acquisizione di nuove nozioni o non ha ancora fatto propria la capacità di associare il colore al rispettivo nome.

In assenza di problemi percettivi, valutabili con un’accurata visita oculistica, cosa possiamo fare?

Intanto, per iniziare, manteniamo la calma. I bambini hanno i loro tempi, non mi stancherò mai di dirlo e ri-dirlo. Inutile quindi stressarci e stressarli con mille domande specifiche (es: che colore è questo? come si chiama questo colore? et. et. etc.).

Tanto cosa pensi di ottenere? Ad andare bene, il tuo bambino si sentirà sotto esame e potrebbe chiudersi a riccio, forse proprio perché ancora non è in grado di soddisfare la tua aspettativa. E nulla da aggiungere, lui lo sente.

Oppure potrebbe avere una reazione “polemica”: il colore in realtà lo conosce molto bene, lo discrimina benissimo da tutti gli altri, ne conosce il nome ma cosa fa? Ti risponde a casaccio (secondo te) ma in modo molto mirato (per lui), cercando di mandarti fuori di testa, per testare quanta pazienza hai, quanto sei disposto a dedicare a questo aspetto e come intendi uscire da questa situazione. Non trovi?

Poi, procederemo come su tutte le competenze, proponendo dei giochi per potenziare la capacità di riconoscimento e associazione, sia alla scuola dell’infanzia con l’aiuto delle maestre, sia a casa con l’ausilio e la pazienza preziosa di mamma o papà.

Cerchi colorati dal bianco al blu del gioco 100Colori in feltro lana di SerEmiLe

Quali attività possiamo proporre a casa per insegnare i colori ai nostri bambini? Te ne segnalo alcune. Sono indicazioni ovviamente generali e che dovrai calibrare in base all’età del tuo bambino e alle tue inclinazioni.

  • Parliamo molto al nostro bambino, dando un nome reale agli oggetti e quindi ai colori; ad esempio “la palla è ROSSA, il sole è GIALLO…” usando oggetti di uso quotidiano che per lui sono di immediata comprensione
  • Cominciamo una prima classificazione, abbinando oggetti diversi dello stesso colore e introducendo un oggetto per lui significativo emotivamente; ad esempio ” rossa è la palla, come la fragola e la mia maglietta preferita” oppure “giallo è il sole, come il limone e la coperta del mio lettino”
  • Creiamo piccole storie in cui il colore faccia da filo di collegamento dei personaggi, degli oggetti e delle azioni; ad esempio “Oggi il sig. Verde era molto stanco di raccogliere spinaci, zucchine e piselli. Così decise di sdraiarsi sopra un bel prato di erba fresca, all’ombra di un grande albero pieno di foglie”
  • Inventiamoci delle filastrocche da canticchiare sotto la doccia, mentre cuciniamo, in macchina per andare a scuola… Non sempre il nostro bambino ha voglia di essere coinvolto direttamente. Lasciamogli la libertà di non “fare niente”, ma usiamo questi momenti di relax in modo pieno e creativo.
  • Leggiamo molto (cosa te lo dico a fare?). Nella lettura possiamo porre l’accento sui colori dei personaggi. Poi, quando il nostro bambino conoscerà quella storia, possiamo fargli delle domande; ad esempio “Di che colore è il topolino? E la Pimpa?…” Possiamo anche fingere di essere degli smemorati, ad esempio “Non mi ricordo più… di che colore era la bicicletta di …?”
  • Caccia al tesoro: chiediamo al nostro bambino di andare alla scoperta della casa (o del parchetto, o del giardino…), di portarci solo oggetti di uno specifico colore e di radunarli per tipo
  • Se ci facciamo aiutare (vero che lo facciamo?) a riordinare i suoi giochi, ad esempio le costruzioni, possiamo proporre di ritirarle con un ordine in base al colore. Es: io riordino i gialli, tu i blu …
  • Quando disegna, chiediamogli che colore ha usato e perché (dai 3 anni in poi). In questo modo non saremo interessati solo alla forma del disegno, ma anche al suo “colore” e lui lo capirà. Attenzione però: i colori permettono ai bambini di esprimere il proprio punto di vista sul mondo (soprattutto se non hanno ancora una elevata proprietà di linguaggio) e di non essere condizionati dalla razionalità e quindi gli alberi possono avere folte chiome azzurre e gli elefanti essere colorati di rosa.
  • Sequenze: al nostro bambino piacciono gli infili? Possiamo recuperare bottoni grandi di colori diversi e farci preparare delle coloratissime collane per andare al lavoro o fuori a cena. Possiamo preparare noi la sequenza di bottoni sul tavolo (rosso, giallo, blu, verde ad esempio) oppure farla preparare a lui, chiedendogli di seguirla. Due giochi in uno: discriminazione dei colori e manualità fine.

Insomma, i giochi e le possibilità per aiutare i nostri bambini nel percorso di conoscenza dei colori sono tantissime. A te capire quale usare in relazione alle caratteristiche del tuo bambino, perché solo nel divertimento e nell’esperienza gratificante il nostro bambino imparerà. E solo attraverso il gioco.

Se vuoi saperne di più su colori e bambini, se pensi che possa esserti di aiuto con una mia consulenza, utilizza il bottone della chat oppure scrivimi via mail [email protected]

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